En este post quiero presentar un par de discos copadísimos de koramusic de Senegal.
El primero, muy reciente, es una obra de Maher & Sousou Cissoko: Adouna. Extraordinario disco: maravillosas voces y melodías que te copan la cabeza, algunas tan conmovedoras y emotivas que te hacen correr las lágrimas. Muy recomendado.
Tracks: 01 Jarabi 4:34 02 Toumaranke 4:02 03 Allt vad vi pa jorden age/Mission 5:05 04 Banile 4:25 05 Idong 3:43 06 Yaffa 4:19 07 Casamance 3:37 08 Keep on trying 3:19 09 Adouna 3:59 10 Jaliya 3:10 11 Soumbouyaya 3:50 12 Teranga 3:41
Aquí una foto de Maher y Sousou con dos músicos malienses muy conocidos: Toumani Diabaté y Kasse Mady Diabaté:
Esta es la info del blog
"Maher Cissoko es heredero de la tradición musical de su familia de griots en el sur de Senegal (Su padre Jali Kemo Cissoko es interprete de kora, su madre Bintou Konté, originaria de Mali, cantante; su hermano Solo Cissoko también es interprete de kora, e incluso tienen una banda familiar llamada Jalikunda Cissokho), lo que quiere decir que ha estado rodeado de música durante toda su vida. Maher ha vivido en Alemania dónde ha explorando el jazz y otros estilos, incluido el flamenco, y también ha estado de gira alrededor de festivales europeos como el Womad y Glastonbury con su hermano Solo Cissokho y la banda de la familia Jalikunda Cissokho.
Sousou Cissoko (Originariamente Sousou Hagberth Gottlow) nació en el sur de Suecia. Se enamoró de la kora la primera vez que la oyó, y decidió viajar a Gambia para estudiar con el maestro Jali Alagi Mbye, que rompió con la tradición masculina del instrumento y fué pionero en su enseñanza a las mujeres. Ha estado viajando a Senegal y Gambia para perfeccionar su técnica y en una de esas ocasiones, el hermano de Maher, Solo, la invitó a estudiar durante un tiempo con la familia en Ziguinchor (Senegal).
Este es el germen de este trabajo del año 2008, en el que dos jovenes de orígenes tan distantes, ambos enamorados de la kora, demuestran, una vez más, que la belleza está en la mezcla, y así en el disco suenan temas africanos y melodias medievales (a mi por momentos, me parece estar oyendo a Malicorne)."
El segundo disco es viejo, en realidad es una cinta (tape) ripeada por el amigo worldservice en su blog: Hommage a Lalo Keba Dramé, maravillosa música también, aunque muy distinta que la obra de Maher y Sousou. Esta masterpiece tiene una tremenda fuerza, la música transmite vitalidad y energía desbordante; el complemento de las voces de Lalo y la vocalista femenina (desconocida) que lo acompaña es fantástico; la música transmite sensaciones rurales, paisajes, época: para uno que tiene una "mente" un poco desenfrenada es como sentir el paisaje africano senegalense de años atrrás. También superrecomendado escuchar esta obra.
"In this cassette the metal ring to his voice is accentuated even more by a female backing vocalist. Together they venture to the edge of the tolerable, and sometimes even beyond this (if you can't stand nails on a blackboard, be warned!).
Lalo Keba Dramé's kora playing is dynamic and full of jumpy energy. Unlike more recent kora artists, Dramé's art has a popular feel: I never get the impression he is trying to convey a 'higher', more sophisticated Art form.
Personal favourites are the first track, "Coura m'bissane", the excellent razor-sharp version of "Bamba bodian" and the undulating "N'diato". Also I would like to draw your attention to the last track, "Kantintin", a tribute to former president Senghor, or "Leopold" for his more intimate friends....."
Gianmaria Testa (Cavallermaggiore, 1958) è un cantautore italiano.
Biografia:
Nasce in provincia di Cuneo in una famiglia di agricoltori in cui era vivissimo l'amore per la musica e il canto. L'ambiente familiare lo incoraggia a studiare musica come autodidatta: Gianmaria sceglie la chitarra come strumento e comincia a comporre appena appresi i primi rudimenti. Inizialmente svolge la professione di ferroviere, precisamente quella di capostazione allo scalo ferroviario principale di Cuneo.
Il debutto di Testa avviene come strumentista rock; tuttavia l'artista non tarda a scoprire una forte identità di solista. Dopo aver vinto il Festival musicale di Recanati dedicato ai nuovi talenti della canzone d'autore nel 1993 e 1994, incontra Nicole Courtois, produttrice francese, che ne comprende la forza espressiva: nel 1995 esce in Francia, per l'etichetta Label Bleu (Amiens), il suo primo disco, intitolato Montgolfières. In questo primo album ha diviso la direzione artistica con l'amico Piero Ponzo (componente del gruppo piemontese Trelilu), che ne ha anche curato gli arrangiamenti.
Il piacere di condividere e di vivere l'esperienza musicale dei concerti con grandi musicisti quali David Lewis (tromba), Jon Handelsman (sax, clarinetto), i fratelli François et Louis Moutin (rispettivamente contrabbasso e batteria), Leonardo Sanchez (chitarra), René Michel (fisarmonica, pianoforte), contribuiscono al successo di critica e pubblico in terra francese.
Nell'ottobre del 1996 esce il secondo disco, Extra-Muros che inaugura la nuova etichetta dedicata alla canzone dalla Warner Music francese, la Tôt ou Tard.
La carriera italiana:
Pochi mesi dopo Gianmaria canta all'Olympia, imponendosi anche agli occhi della stampa italiana che, anche se colta di sorpresa dal nuovo talento, non manca di apprezzarlo. Segue al concerto all'Olympia una lunga serie di altri concerti in Francia, Italia, Portogallo e Canada: un centinaio di concerti, nei club o nei grandi teatri, tutti salutati da una straordinaria accoglienza.
Nel febbraio del 1999 esce il suo terzo album Lampo, realizzato con la collaborazione di numerosi musicisti: da Glenn Ferris (al trombone), a Vincent Segal (al violoncello), Riccardo Tesi (organetto diatonico) e Rita Marcotulli (pianoforte) e sulla direzione di David Lewis.
Seguono numerosi concerti in tutta Italia nel corso del 2000 e con il tutto esaurito al Teatro Valle di Roma la sua carriera di cantautore italiano ha la sua definitiva investitura. Nell'ottobre 2000 esce in Italia un nuovo disco di canzoni e poesie intitolato Il valzer di un giorno che si configura per essere un immediato successo di critica e di vendite. Nel Valzer di un giorno, il cantautore punta quindi più alla qualità che agli “effetti speciali”, ed è il primo lavoro interamente realizzato e prodotto in Italia. Il cd è una raccolta di alcuni suoi pezzi, intervallati da cinque poesie recitate da Pier Mario Giovannone: con due inediti, la title-track e Piccoli fiumi. Fa seguito una importante tournée nelle maggiori città del paese, che consacra definitivamente il suo successo in patria. Il Valzer di un giorno viene distribuito in Francia e nel resto del Mondo da Harmonia Mundi – Le chant du Monde. Il disco ha venduto sino ad oggi più di 80.000 copie.
La scelta di collaborare strettamente con altri musicisti di alto livello e con altri artisti come poeti e scrittori continua a rivelarsi determinante in un nuovo modo di fare e proporre l'esperienza musicale: Gianmaria Testa inaugura l'edizione 2002 di Umbria Jazz, il maggior evento legato al genere in Italia.
Nel 2003 esce in tutta Europa il quinto album della sua carriera -Altre latitudini- sempre sotto l'etichetta Harmonia Mundi – Le Chant du Monde. L'album, pervaso da una malinconia sottile e particolare nasce dalla collaborazione con grandissimi musicisti come Mario Brunello, Enrico Rava, Rita Marcotulli, David Lewis, Gabriele Mirabassi, Piero Ponzo, Luciano Biondini, Fausto Mesolella e altri. Portato in tournée in Italia, il disco ha superato le 45.000 copie vendute e ha fatto sì che per Testa si prospetti un tour anche negli USA.
Il 13 ottobre 2006 esce il suo ultimo lavoro discografico, Da questa parte del mare, un concept album totalmente dedicato al tema delle migrazioni moderne, una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni, dure, del partire, sulla decisione, sofferta, di attraversare deserti e mari, sul significato di parole come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine. Prodotto da Paola Farinetti per Produzioni Fuorivia, ha la direzione artistica di Greg Cohen. Da segnalare la presenza di Bill Frisell accanto a quella dei musicisti che da sempre collaborano con Gianmaria: Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Enzo Pietropaoli, Philippe Garcia, Luciano Biondini, Claudio Dadone, Piero Ponzo. Da questa parte del mare ha ricevuto la Targa Tenco 2007 come miglior album dell’anno. Dopo una presentazione a Parigi (L’Européen dal 17 al 21 ottobre 2006), il nuovo disco è stato presentato anche in Italia (il 25 ottobre al Teatro Regio di Torino, il 26 ottobre al Teatro Modena di Genova, il 27 e il 28 ottobre alla Galleria Toledo di Napoli, ecc.), in Germania e Austria (dicembre 2006), in Olanda (The Hague Jazz Festival – 18 e 19 maggio 2007) e in Canada (Festival di Québec – 15 luglio 2007). Il 25 maggio 2008 è stato presentato anche al Joe’s Pub di New York con un tutto esaurito. All’inizio del 2009 l’uscita del primo cd live dell'autore, frutto della registrazione di un concerto in solo all’Auditorium di Roma.
Todos los links son propios. Algunos discos encontrados en sites web y otros vía Ares.
Lo stile e l'anima:
"Vi prego, non urlate… non riesco a suonare così. Io non sono un urlatore". In queste parole, pronunciate ad un concerto gremito di gente in attesa della sua musica, Gianmaria Testa dice molto di sé. Le sue sonorità, infatti, sono lievi, dolci e di una delicatezza malinconica. Le parole sono pura poesia ed il suono della chitarra è ricco di atmosfere intime e romantiche. La lontananza e la solitudine, l'amore perso ritrovato o più spesso cercato a lungo, sono i temi più amati di questo cantautore che si muove tra jazz, folk e canzone d'autore. Solido, riservato, privo di desiderio di apparire e dotato di un imprendibile sense of humor, a Gianmaria Testa interessa semplicemente trovare davanti a sé l'apertura di una volontà che vuole cogliere le infinite sfumature dei suoi significati.
"La ricerca musicale che ho portato avanti in questi anni ha coinciso con il “togliere”. Sono sempre stato colpito dall'espressività delle sculture di Giacometti o dai versi di Ungaretti", ha detto. "Amo scarnificare il mio linguaggio: in un'epoca di ridondanze so di muovermi in controtendenza".
(da un'intervista di Paolo Battifora – Il Secolo XIX – 7 novembre 2003)
Talitha MacKenzie, a native of New York, has been singing all her life. Whistling and humming tunes from the age of six months, her first public performance was at a family wedding, a week before her third birthday. She began studying classical piano at the age of four and by thirteen she already had music students of her own.
Growing up in multicultural New York, she became enthralled with traditional singing from all over the world. Having first heard Gaelic song at the age of seven, she was in her teens when she began to collect field recordings of old-style traditional singing. With nothing but a Teach Yourself Gaelic textbook, she began the arduous task of learning the language, so that she could perform songs that she loved. At the same time, she was studying French and Russian at school and consuming Slavic and Impressionist piano music by the book.
First enrolling as a student of Russian at Connecticut College, she transferred and then graduated from the New England Conservatory of Music, her degree in Music History/Ethnomusicology. It was here that she led the Eastern European Music Ensemble and sang in the Conservatory Choir, performing with the Boston Symphony Orchestra (under conductors Seiji Ozawa, Colin Davis and Claudio Abbado). Her first job after graduation was team-teaching a course in Music & Dance at Harvard University.
Between college and conservatory, a job at World Tone Music (on Manhattan's 7th Avenue) placed Talitha at the centre of the International Folk Dance Scene, where she was inundated with exotic modes and unusual rhythms. She also became involved in a number of specialist dance ensembles (including Renaissance/Baroque, Balkan and Celtic). This, along with her work as shantyman and deckhand on Tall Ships, gave her a unique insight into the organic rhythms of movement-related music.
By the mid-1980's she had recorded an album with Boston-Irish group ST. JAMES GATE and her first solo album, SHANTYMAN!. After several years of touring solo across America and performing mouth music with Scottish dancebands, Talitha moved to Scotland in 1987, where she performed with the Scottish Folk Ensemble Drumalban.
In 1988, she co-founded the duo Mouth Music, whose groundbreaking eponymous album (featuring contemporary World Music arrangements of traditional Gaelic songs) topped charts in Music Week and Billboard, receiving international critical acclaim. While her music partner left to pursue other projects (still using the name Mouth Music), Talitha continued the original Mouth Music project under her own name, releasing a second solo album, SÒLAS (solace), in 1993.
In 1995, a role in the Gaelic play, REITEACH, took her on tour throughout Scotland. Later that year, she signed a contract with Shanachie Entertainment Corp., recording her third solo album, SPIORAD (spirit), in France, with producer Chris Birkett (whose credits include Sinéad O' Connor, Buffy Sainte-Marie and Alison Moyet).
Talitha has spent much of the past ten years composing, teaching and directing the a cappella Women's Group Sedenka, who have performed at the Edinburgh Peace Festival, the International Festival of the Sea and the Thames Festival (London), among many other venues.
Having worked in Hollywood (where she sang with Dessislava Stefanova, director of the London Bulgarian Choir) on the soundtrack of the blockbuster film TROY), Talitha has invested her earnings in setting up her own label, SONAS Multimedia, and recently released her fourth solo album INDIAN SUMMER. She will be returning to work on her next recording project, GLOBAL SEQUENCE, later this year. Triple Earth terra 109
Traditional Gaelic songs performed and arranged by the duo Mouth Music (Talitha MacKenzie & Martin Swan); featuring Martyn Bennett; produced by Chic Medley.
Tracks: 01. Bratach bana (White banners) 02. Co ni mire rium? (Who will have fun with me?) 03. Mor a'cheannaich 04. Martin Martin 05. Chi mi na morbheanna (I see the great mountains) 06. I bhi a da 07. Seinn o! (Sing!) 08. Mile marbh'aisg air a' ghaol (A thousand death shrouds on love) 09. Air fail a lail O (Falalalo) 10. Fraoch a Ronaigh (Heather of Rona)
Sòlas (Solace) - 1993 Riberboat Records TUG 1007
Traditional and original gaelic songs performed by Talitha MacKenzie; arranged and produced by Talitha MacKenzie, Iain McKinna, and Chris Birkett.
Tracks: 01-Hoireann o-Waulking song 02-Sheatadh cailleach-The old woman's reel-Mouth music 03-'s muladach mi 's mi air m'aineoil-Mournful am i-Waulking song 04-E ho hi-Waulking song 05-Seinn o-Sing!-Mouth music 06-Uamh an oir-The cave of gold-Mouth music 07-Owen's boat-O seallaibh curaigh eoghainn-Mouth music 08-Chi mi na morbheanna-JFK-Mist-covered mountains 09-Rol hol ill leo-Waulking song - Sea shanty 10-Funky bird medley-Bann de ribinnean-Dannsa nan tunnagan-Band of ribbons-Dance of the ducks-Mouth music 11-Theid mi dhachaigh-The MacKenzie lullabye
Spiorad (Spirit) - 1996 Shanachie 78003
Traditional and original Celtic and Slavic music, performed by Talitha MacKenzie; arranged by Talitha MacKenzie and Chris Birkett; produced by Chris Birkett.
Tracklist: 01-Fill iù o 02-3 things 03-Fionnaghuala 04-Hopa! 05-Fear a' bhàta 06-Ajde jano 07-Saor an t-sàbhaidh 08-Changerais-tu? 09-Spiorad 10-Griogair 11-Fhleasgaich òig
Indian Summer - 2007 SONAS Multimedia 006
Talitha MacKenzie’s long-awaited new album is a celebration of the connection between Celtic and American cultures through the eyes of an artist whose family history is reflected in both. From Native-American roots to Folk Rock with overtones of Americana, this collage of styles and colours is sure to lift your spirits.
Featuring Rhiannon Giddens (Carolina Chocolate Drops) on vocals, fiddle, banjo and flat-footin'.
Tracklist: 01-Anicuani 02-Willow 03-Family tree 04-Eilean fada 05-Indian summer 06-Wheeling Island girls 07-Land of the setting Sun 08-Unelanvhi Uwetsi 09-Wind chases the Sun 10-Go so far
Todo los links propios en mp3, 192. Incluyen booklets, salvo "Mouth music" (no booklet). La info de la web de Talitha.
Murmurs of Earth - [Murmullos de la Tierra] - 1977
El Disco de oro de las Voyager (The sounds of Earth), es un disco de gramófono, que acompaña a las sondas espaciales Voyager, lanzadas en 1977 y que tardarán 74.500 años en alcanzar las proximidades de la estrella más cercana a nuestro sistema solar.
El disco contiene sonidos e imágenes que retratan la diversidad de la vida y la cultura en la Tierra. Se diseñó con el objetivo de dar a conocer la existencia de vida en la Tierra a alguna posible forma de vida extraterrestre inteligente que lo encontrase, y que además tenga la capacidad de poder leer, entender y descifrar el disco. El contenido de la grabación fue seleccionado por la NASA y por un comité presidido por Carl Sagan de la Universidad Cornell.
Tracks: 01 - Bach - Brandenburg Concerto Nº 2 in F - First movement - Munich Bach Orchestra - Karl Richter conductor 02 - Java - Court gamelan - Kinds of flowers - Recorded by Robert Brown 03 - Senegal - Percussion - Tchenhoukoumen - Recorded by Charles Duvelle 04 - Zaire - Pygmy girls' initiation song - Recorded by Colin Turnbull 05 - Australia - Aborigine songs - Morning Star & Devil Bird - Recorded by Sandra Le Brun Holmes 06 - Mexico - El cascabel - Performed by Lorenzo Barcelata & The Mariachi Mexico 07 - Johnny B. Goode - Written & performed by Chuck Berry 08 - New Guinea - Men's house song - Recorded by Robert Mac Lennan 09 - Japan - Shakuhachi - Tsuru no sugomori - Crane's nest - Performed by Goro Yamaguchi 10 - Bach - Gavotte en rondeaux from the Partita Nº 3 in E Major for violin - Performed by Arthur Grumiaux 11 - Mozart - The magic flute - Queen of the night - Aria Nº 14 - Edda Moser soprano - Bavarian State Opera - Wolfgang Sawallisch conductor 12 - Georgian SSR - Chorus - Tchakrulo - Collected by Radio Moscow 13 - Peru - Panpipes and drum - Collected by Casa De La Cultura - Lima 14 - Melancholy blues - Performed by Louis Armstrong & His Hot Seven 15 - AzerbaijanSSR - Bagpipes - Ugam - Recorded by Radio Moscow 16 - Stravinsky - Rite of spring - Sacrificial dance - Columbia Symphony Orchestra - Igor Stravinsky conductor 17 - Bach - The well-tempered clavier - Book 2 - Prelude & Fugue in C Nº 1 - Glenn Gould piano 18 - Beethoven - Fifth symphony - First movement - The Philharmonia Orchestra - Otto Klemperer conductor 19 - Bulgaria - Izlel je delyo hagdutin - Sung by Valya Balkanska 20 - Navajo Indians - Night chant - Recorded by Willard Rhodes 21 - Holborne - Paueans, galliards, almains and other short aeirs - The fairie round - Performed by David Munrow & The Early Music Consort Of London 22 - Solomon Islands - Panpipes - Collected by The Solomon Islands Broadcasting Service 23 - Peru - Wedding song - Recorded by John Cohen 24 - China - Ch'in - Flowing streams - Performed by Kuan P'ing-hu 25 - India - Raga - Jaat kahan ho - Sung by Surshri Kesar Bai Kerkar 26 - Dark was the night - Written & performed by Blind Willie Johnson 27 - Beethoven - String Quartet Nº 13 in B Flat - Opus 130 - Cavatina 28 - The sounds of Earth 29 - Greetings in 55 languages 30 - U.N. greetings - Whale greetings 31 - Greetings from the Secretary General of the U.N.
Los tracks musicales se encuentran ordenados de acuerdo al orden en:
http://es.wikipedia.org/wiki/Disco_de_oro_de_las_Voyager Hacía bastante tiempo que quería conseguir este disco, con la música y sonidos seleccionados por Carl Sagan para representar "Los sonidos de la Tierra", y ahora que lo encontré en la web, lo presento aquí.
Sanougue Kouyaté - Balendala djibe - 1990 Island Records. Ltd.
Producido por Salif Keita, el disco presenta las canciones de Sanougue Kouyaté, diva mandinga de gran voz que hace recordar la de Sadio Kouyaté, con la que no sé si tiene algún parentesco. Disco super recomendado, de gran sonido, bellas melodías y una gran voz maliense.
Tracks: 01-Balendala djibe 02-Dra 03-Karamoko Toure 04-Yllafondo Made Silla 05-Bintou 06-Karam Domba 07-Tenin Sama
Además de los discos etnomusicológicos (prophet, ocora, unesco, folkways, le chant du monde) encontrados en el foro SFRP relativos a la música de este país, no se consigue casi nada en la web.
Sólo he encontrado tres discos de música "comercial":
Los temas del disco pueden bajarse uno a uno desde los links del mensaje original en likembe, haciendo click derecho en el link y seleccionando "guardar como":
De alguna manera, estaba destinado a no salir nunca en los créditos, pese a ser una de las almas de la fiesta y ganarse el respeto de todos. Así sucedió en el que seguramente ha sido uno de los acontecimientos más celebrados de la historia del rock estadounidense. En el Día de Acción de Gracias, Bobby Charles se había subido al escenario del legendario Winterland para unirse con los chicos de The Band y cantar Down South In New Orleans, pero Martin Scorsese, encargado de rodar aquel grandioso concierto de despedida, que reunió en una misma noche a Bob Dylan, Neil Young, Ringo Starr, Eric Clapton, Van Morrison, Muddy Waters o Joni Mitchell, entre otras figuras de primer nivel, decidió quitar su interpretación de la película final en 1978 (aunque posteriormente la reedición de una caja de discos recogería todos los descartes). De esta forma, Bobby Charles se quedaba fuera de la difusión de El Último Vals (The Last Waltz), aunque siempre fue santo y seña del sonido vibrante, que recorría toda la historia de la música popular de Estados Unidos, de aquella maravillosa actuación.
Robert Bobby Charles (Abbeville, Lousiana, 1938), compositor y cantante, murió ayer jueves en su casa a la edad de los 71 años. Con su fallecimiento, la música de Nueva Orleans pierde a una de sus joyas más ocultas para el gran público...